Trentadue morti e duecento ostaggi. È questo il tragico bilancio a seguito dell’attacco compiuto dai terroristi di Boko Haram nel nord della Nigeria orientale. Il villaggio dove si è verificato il raid è Gumsuri, non lontano da Chibok, la città dove lo scorso aprile, il gruppo islamico aveva rapito 200 studentesse. L’attacco è avvenuto domenica, ma a causa della totale di assenza di rete mobile nella zona, la notizia è venuta alla luce solo ora.
Secondo le autorità locali era quasi un anno che il Boko Haram provavano ad attaccare il villaggio, ma grazie alla protezione di una milizia cittadina anti-islamica, i giovani del villaggio, erano sempre riusciti a resistere al gruppo di terroristi. Intanto Padre Gideon Obasogie, direttore delle comunicazioni della diocesi di Maiduguri, ha inviato una nota all’agenzia Fides per comunicare che la situazione degli sfollati- che si trovano ora nella città – dai territori che sono in mano a Boko Haram è critica.
La paura è che tra di loro ci siano nascosti dei terroristi del gruppo e che si stiano organizzando per colpire il centro della città. “La situazione degli sfollati non è migliorata,- riferisce padre Gideon – perché le aree dello Stato di Adamawa attaccate in precedenza sono ancora sotto il controllo di Boko Haram”.
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