L’Alto Consiglio per la pace (Ahpc), l’organismo afghano responsabile per l’avvio di un processo di pace e del dialogo con l’opposizione armata, non ha più fondi per continuare ad operare e rischia la chiusura. Alcune fonti dello stesso consiglio hanno rivelato ai media l’emergenza precisando che la scarsezza di denaro dura da alcuni mesi e che le spese di gestione e gli stipendi di marzo sono stati pagati dal governo britannico con l’aiuto delle Nazioni Unite.
Il vice presidente, Abdul Karim Khudam, ha confermato alla BBC in lingua pashtun la grave situazione finanziaria che è stata portata all’attenzione della presidenza e dell’ufficio del coordinatore del governo. Un incontro con collaboratori del presidente Ashraf Ghani, che sembra non sia soddisfatto del lavoro dell’organismo, si svolgerà quanto prima.
Creato nel 2010 sotto la presidenza di Hamid Karzai, l’Alto Consiglio non è riuscito a trovare una formula di dialogo con i talebani, facilitando solo la firma di un accordo con il movimento Hezb-e-Islami di Gulbuddin Hekmatyar, che ha deciso di deporre le armi. Nel 2011, fra l’altro, l’allora presidente dell’Ahpc, Burhanuddin Rabbani, fu ucciso in un attentato nella sua residenza rivendicato dai talebani.
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