“Proprio come i nazisti che volevano governare il mondo distruggendo il popolo ebraico, l’Iran sta cercando di controllare il medio Oriente e distruggere le Stato ebraico”. Forti le parole del premier israeliano Benjamin Nethanyahu, che ha paragonato l’Iran alla Germania nazista in occasione della Giornata annuale di commemorazione in Israele dell’Olocausto dal Museo Yad va-Shem di Gerusalemme. Ha lanciato poi un avvertimento: nonostante l’Iran di prefigge di sterminare “sei milioni di ebrei”, il suo principale dovere sarà quello di impedire “una nuova Shoah del popolo ebraico”.
Nel suo discorso ha più volte citato il “cattivo accordo” raggiunto a Losanna sul nucleare iraniano dei 5+1, dicendo che è la dimostrazione che “le lezioni della seconda guerra mondiale non sono state apprese”, dato che le potenze mondiali “compiono gli stessi errori i allora”. In particolare ha menzionato le efferatezze compiute dallo Stato islamico nel tentativo di dar vita a “uno o più Califfati”, e poi l politica dell’Iran, un Paese “che dice apertamente – secondo Nethanyau – di voler sterminare sei milioni di ebrei”.
Il premier ha poi sottolineato che proprio in questo Pase viene organizzata una gara internazionale “con la partecipazione di disegnatori da 56 Paesi”, sul tema della “negazione dell’Olocausto”. La cosa più grave – sempre secondo il premier d’Israele – è che questo “avviene sotto gli occhi di tutti, alla luce del sole”, ma di fronte si troverebbe solo un atteggiamento di cecità delle grandi potenze, perchè chi potrebbe fermare l’Iran “si fa da parte”, accusa. . Israele invece , ha affermato Nethanyahu, continuerà a tentare di “aprire gli occhi che si sono chiusi”. Anche se dovesse restare da solo, saprà difendere la propria sicurezza nazionale. “Non permetteremo mai – ha promesso – che Israele sia solo un episodio passeggero nella storia del nostro popolo”.
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