Mentre continua l’esodo dei sopravvissuti che abbandonano Kathmandu per raggiungere i villaggi, si continua a scavare tra le macerie nella speranza di trovare ancora dei superstiti. sale fino a quota 5.825 il numero dei morti e sono oltre 10 mila i feriti. E’ questo il tragico bilancio del terremoto che lo scorso 25 aprile ha distrutto il Nepal.
Secondo una stima delle Nazioni Unite sono circa 1,4 milioni le persone che hanno bisogno di aiuti, in particolare di acqua, cibo e medicinali. Nelle aree più remote del Paese manca la corrente elettrica e in molti piccoli villaggi i soccorsi tardano ad arrivare a causa delle difficoltà di collegamento.
Nella capitale, che a causa del sisma si è sollevata di circa un metro, sono migliaia le persone che continuano a dormire in luoghi di fortuna e in accampamenti improvvisati. La maggior parte di loro sono persone che hanno le case distrutte a causa del sisma, mentre le altre non si fidano a dormire nelle loro abitazioni a causa del protrarsi dello sciame sismico.
Ora quello che si teme di più è il propagarsi di epidemie che potrebbero essere causate dal grave danneggiamento del sistema fognario e dalle carcasse di animali in putrefazione tra le macerie. IL pericolo maggiore potrebbe essere rappresentato dalla diffusione del colera.
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