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McCain, 'no' ad Haspel ma un funzionario lo deride

Continua a far discutere la proposta del presidente Trum di nominare Gina Haspel alla guida della Cia. Una scelta che, in particolare, lo ha messo faccia a faccia con il sentaore repubblicano (nonché ex candidato alla presidenza durante le elezioni del 2008) John McCain, fra i più strenui nell'opporsi alla nomina dell'agente americano alla guida dell'Intelligence degli States. Per il senatore panamense (in lotta contro una grave forma tumorale che lo ha colpito), il discorso di Haspel alla Commissione intelligence ha difettato in un particolare non di poco conto, ossia nel non riconoscere “il suo ruolo nel supervisionare attività di tortura come inquietante e squalificante”. E questo nonostante Haspel abbia annunciato la rinuncia a tali sistemi durante gli interrogatori e come lo stesso McCain l'abbia definita “una patriota” che “ama il nostro Paese e che ha dedicato la sua vita professionale a difenderl”.

L'esternazione infelice

Ma la questione non riguarda tanto l'affermazione di McCain, quanto la sua fermezza nel respingere la nomina dell'agente a capo della Cia, ulteriore tassello di un rapporto con Trump giunto ai minimi storici (tanto da aver annunciato di non volere la sua presenza nemmeno il giorno del suo funerale). Ed è in questo quadro che si inserisce la gaffe della Casa Bianca, finita nell'occhio del ciclone per un'affermazione che, dopo essere stata riportata da 'The Hill' e poi dal 'Washington post', ha rimbalzato su tutti i principali media americani e non: l'assistente all'ufficio comunicazioni Kelly Sadler, in una riunione a porte chiuse avrebbe infatti liquidato l'opinione di McCain senza darle eccessivo peso in quanto egli “sta già per morire”. Una frase certamente infelice ma che dalla Casa Bianca non è stata smentita: “Rispettiamo il servizio del senatore McCain per il Paese, è nelle nostre preghiere in questo momento difficile, assieme alla sua famiglia”.

Tensione interna

Di certo, l'uscita di Sadler non contribuisce a migliorare il clima di tensione all'interno degli ufffici presidenziali, già sufficientemente impegnati per far fronte alle varie reazioni seguite alla scelta di Trump in merito al nucleare dell'Iran. McCain è attualmente in Arizona e, a 81 anni, lotta ogni giorno contro un glioblastoma al cervello, una forma tumorale molto grave. Niente di strano, quindi, che l'esternazione abbia incontrato il dissenso della famiglia del senatore, in particolare della moglie Cindy: “Posso ricordare che mio marito ha una famiglia, sette figli e cinque nipoti”. Ma non solo. L'uscita infelice di Sadler qualche ripercussione potrebbe averla anche in sede di Congresso, dove il nome di McCain, ex prigioniero di guerra in Vietnam e decorato al valore dopo il suo rientro in patria, possiede ancora un consistente peso.

 

Mattia Damiani

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