Nicolas Maduro non andrà al Vertice delle Americhe, previsto il prossimo fine settimana a Lima, in Perù. Un rifiuto in parte annunciato e che il presidente venezuelano motiva con la mancanza di adeguate misure di sicurezza: “Il governo del Perù – ha spiegato in diretta tv – mi ha tolto la minima sicurezza necessaria per un presidente in questo tipo di incontri, per cui ho deciso che non andrò al Vertice delle Americhe di Lima e me ne starò qui, con il popolo del Venezuela”. E' anche vero, però, che il viceministro degli Esteri del Perù, Cayetana Aljovin, aveva già chiosato su questo aspetto: “La presenza di Maduro non sarà più la benvenuta”, aveva detto appellandosi a una normativa approvata in Quebec nel 2001, nella quale è stabilito che qualsiasi alterazione dell'ordine democratico in un Paese è un ostacolo estramamente serio per gli aspiranti partecipanti che, in questo caso, non possono accedere al summit.
Insomma, dopo aver annunciato la sua possibile presenza o quantomeno il suo impegno a prendere parte al vertice (“Pioggia, tuoni o lampi andrò al Summit delle Americhe”) Maduro si chiama (ed è chiamato) fuori, bollando l'incontrdo di Lima come “una perdita di tempo”. In realtà, il presidente del Venezuela avrebbe voluto partecipare all'incontro in segno di sfida al governo peruviano che, a suo giudizio, non aveva il diritto di ritiraragli l'invito: “La verità vera – ha detto – è che questo vertice per noi non è mai stato una priorità”.
Ma non è tutto. Secondo alcune indiscrezioni filtrate fra i mezzi d'informazione locali, Maduro in realtà avrebbe altri piani: “Una fonte vicina al governo – spiega il quotidiano 'El Chiguire Bipolar' – che ha parlato con noi in condizione di anonimato, ha detto che questa non è altro che una manovra di distrazione, e che Maduro naturalmente andrà a Lima perché se gli piace qualcosa è lui il turismo presidenziale”. Il summit inizierà il prossimo 13 aprile, terminando il 14: in realtà non c'è moltissimo tempo per decidere e, se mai dovesse partecipare, il clima potrebbe non essere esattamente di accoglienza. E lui, nel frattempo, cita anche Donald Trump: “Dice che non va a Lima perché non ha tempo, perché ha a che fare con questioni globali del mondo, vuol dire che Lima è il cortile per lui, li disprezza, non vuole sedersi con Peña Nieto perché non è molto per lui Non vuoi sederti con Mauricio Macri perché ha un cattivo odore, non vuoi sederti con Juan Manuel Santos perché profuma di capricci”.
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