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Lula verso il carcere: “Si consegni entro le 17”

Dovrà costituirsi entro le ore 17 Luiz Inacio Lula da Silva, ex presidente del Brasile, per il quale è stato ormai spiccato il mandato d'arresto, emesso dal Tribunale di Porto Alegre che ha autorizzato il giudice Sergio Moro a procedere con l'esecuzione della condanna a 12 anni di carcere. Lula è accusato di corruzione e, solo 24 ore fa, aveva visto sfumare anche l'ultimo spiraglio, rappresentato dall'habeas corpus. Uno dei suoi avvocati, José Roberto Batochio, ha spiegato di non avere nessun dubbio sul fatto che l'ex presidente si presenterà a Curitiba per essere incarcerato: “Lula ha sempre rispettato il potere giudiziario e la legge”, ha detto il legale.

Appelli finiti

Con il diniego dell'habeas corpus (6 voti contrari contro 5 favorevoli), il Tribunale federale ha considerato esauriti tutti i possibili ricorsi, autorizzando così il magistrato, che già nel luglio scorso aveva condannato Lula a 9 anni di reclusione per corruzione e riciclaggio, a spiccare il mandato d'arresto nei suoi confronti. Il provvedimento è stato emesso dalla procura di Panarà: il giudice Moro, nelle motivazioni dell'arresto, ha spiegato che “non ci sono più risorse con effetti sospensivi presso il Tribunale Federale Regionale della IV Regione”. Per questa ragione, non possono più essere poste “quelle salvaguardie che impediscono la limitazione della libertà del condannato”. Ossia, Lula non ha più possibilità di appello e, a questo punto, dovrà consegnarsi per iniziare a scontare la sua pena, confermata peraltro in due gradi di giudizio.

Pt a Sao Bernardo

Un discorso dell'ex presidente al suo Pt (il Partito dei lavoratori) è stato previsto a Sao Bernardo dos Campos, a San Paolo, luogo cardine del Pt  e teatro di molte lotte operaie. Inizialmente previsto per il giorno seguente, l'intervento è stato anticipato alla luce dei nuovi sviluppi con la presidente Gleisi Hoffmann che, attraverso i social network, ha chiamato a raccolta i militanti del partito per assistere al discorso di Lula e per sostenerlo dopo che, nella giornata di ieri, un'altra manifestazione aveva accompagnato la votazione per l'habeas corpus. Un assembramento di manifestanti che, a seguito del voto di Rosa Weber, negativo, aveva iniziato a disperdersi. La probabile carcerazione di Lula influirà in modo sostanziale sulle prossime elezioni, considerando che l'ex presidente era dato in testa ai sondaggi per la tornata elettorale dell'ottobre prossimo. Dal Pt insistono che Lula “resta il nostro candidato, in quanto innocente, e perché è il più grande leader popolare di questo Paese” ma, su questo punto, la legge brasiliana non ammette ulteriori deroghe, decretando l'ineleggibilità per tutti coloro condannati in secondo grado.

 

 

Mattia Damiani

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