Nonostante nella tarda di ieri sia stato “sconfitto” ai Comuni, il governo britannico è riuscito a far passare il disegno di legge sul referendum sulla cosiddetta ‘Brexit’, ossia la permanenza o meno di Londra nell’Unione EuropeA, che si terra nel 2017. Poco prima delle 23 i conservatori euroscettici, in una prova di forza, si sono uniti alle forze dell’opposizione e hanno votato contro le regole procedurali proposte dal Governo, che è stato sconfitto, per la prima volta dalle elezioni del 7 maggio, per 312 voti contro 285.
Il problema principale era il cosiddetto “purdah”, termine di origine indiana che nella pratica politica britannica si riferisce a ad un periodo di tempo in cui le attività ministeriali non possono favorire una delle parti in lizza, in questo caso quella per il “sì” all’Unione europea.
Secondo Downing Street è che se questo periodo di “silenzio” venisse pienamente rispettato, il principio impedirebbe a qualsiasi membro o funzionario del governo di reagire pubblicamente a qualsiasi provvedimento adottato dall’Ue, che abbia ripercussioni su Londra, per timore di violare il ‘purdah’. Prima delle 2 di stamane i deputati hanno rivotato e stavolta una netta maggioranza, 316 si e soli 53 no, ha approvato il testo voluto da Cameron che passerà ora all’esame della House of Lords.
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