Saranno alcune aziende italiane che si occuperanno – nei primi mesi del 2017 – della ricostruzione dell’aeroporto internazionale di Tripoli, scalo gravemente danneggiato durante la guerra civile libica. A riferire la notizia è il ministro dei trasporti del governo di accordo nazionale libico, Milad Matoog, citato dal quotidiano online “Libya Herald”.
Il ministro libico è intervenuto ad un forum sul settore dei Matoog ha parlato ad un forum sul settore dei trasporti organizzato a Tripoli dalla Lybian African Aviation Holding Company, detentrice delle compagnie aree Afriqiyah Airlines e Libyan Airlines. Al momento però, Matoog, non ha reso pubblici né i nomi delle ditte italiane che fanno parte del consorzio, né il progetto di ristrutturazione.
Le sue dichiarazioni sono state immediatamente criticate dal Parlamento di Tobruk (Hor), il cui membro Rujban Salah Suhbi ha detto che ogni contratto sottoscritto dallo Stato libico per la ricostruzione dell’Aeroporto Internazionale di Tripoli deve essere considerato illegale e incostituzionale se non adottato secondo le necessarie procedure.
Nell’ottobre 2016, un consorzio di aziende italiane operanti nel settore aeroportuale ha visitato lo scalo di Tripoli e la stessa autorità di gestione aeroportuale libica aveva reso noto che il consorzio italiano avrebbe presentato un’offerta per la ricostruzione della struttura, danneggiata gravemente dagli scontri tra le milizie di Fajr Libia e quelle di Zintan nel luglio del 2014.
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