Dopo un iniziale rifiuto, Khalifa Haftar si convince a spegnere le bocche da fuoco e a provare a instaurare quella trattativa che, nella giornata di ieri, il leader del governo di unità nazionale, Fayez al-Serraj, aveva invitato a intavolare sotto l'egida delle Nazioni Unite. Sia Serraj che Haftar accettano quindi il cessate il fuoco chiesto congiuntamente da Russia e Turchia e a cui praticamente tutte le altre nazioni interessate alla stabilità del Mediterraneo avevano fatto appello, Italia compresa, che prima con il generale della Cirenaica poi con il capo del governo di Tripoli, aveva tentato di mettere in piedi una mediazione. Entrambi i leader, a ogni modo, hanno fatto sapere che, in caso di violazione della tregua stipulata a partire dalla mezzanotte, seguireberro dure rappresaglie. L'obiettivo, ora, sarà di prolungare a oltranza sulla via del confronto, lavorando a una conferenza nazionale che possa in qualche modo anticipare quella di Berlino.
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