In Siria, solo nell’ultimo mese e mezzo hanno perso la vita 12 bambini nei campi profughi nell’est del Libano. Un’ inchiesta pubblicata dal giornale di Akhbar fa sapere che solo nell’ultima settimana sono morti altri 4 minori tra cui un neonato nella zona di Aarsal.
Non si può morire per freddo e stenti nel 2014: il dottor Qassem az Zayn, responsabile della commissione sanitaria in carica di gestire gli ospedali da campo della zona frontaliera di Aarsal, ha affermato che dall’inizio di dicembre sono stati 9 i minori che non sono riusciti a sopravvivere. La maggior parte delle morti è avvenuta per motivi banali come semplici polmoniti; altre invece per problemi epatici e mancata di assistenza durante il parto di donne rifugiate nei campi di fortuna.
Il problema di fondo è che da quando sono esplose le violenze in Siria nel 2011, le autorità libanesi non hanno permesso di allestire campi profughi regolari sul territorio del Paese. Secondo quanto riporta l’Onu, i profughi siriani registrati in Libano sono un milione e duecentomila e la regione di Aarsal, a maggioranza sunnita, è da mesi luogo di un conflitto armato tra miliziani sciiti libanesi di Hezbollah e insorti delle opposizioni siriane e miliziani qaedisti.
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