Domenica scorsa cinque ufficiali dell’Iran e il comandante della guardia rivoluzionaria, il generale Mohammad Ali Allahdadi, sono stati uccisi durante un raid israeliano sul Golan, in Siria.
“Teheran armerà i palestinesi in Cisgiordania contro Israele – ha dichiarato il ministro della Difesa iraniano, Hossein Dehghan – L’armamento alla Cisgiordania è un punto importante della politica dell’Iran e non mancheremo di portarlo avanti utilizzando tutte le nostre capacità”.
In pratica una dichiarazione di guerra, che potrebbe portare all’apertura di nuovi scenari, addirittura ben più catastrofici di quelli attuali. La linea del ministro della difesa dell’Iran è stata subito condivisa anche dal capo del corpo d’élite a cui appartenevano gli ufficiali morti domenica scorsa. “La strada del martire Allahdadi, che era in Siria per ristabilire la sicurezza e la pace – ha dichiarato il generale Mohammad ali Jafari – non può essere fermata e proseguirà fino alla liberazione di Gerusalemme e all’annichilimento del regime sionista, causa di disgrazia nella regione”.
Hossein Dehghan ha anche precisato il raid di domenica non rimarrà impunito, “l’importante è il luogo e il momento della nostra risposta” ha continuato il ministro della Difesa spiegando che “dovrà essere proporzionata all’attacco subito”.
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