Proseguono i tentativi di salvare il processo di pace in Colombia dopo l’inaspettata bocciatura dell’accordo tra governo e Farc con il referendum. Lo stesso governo ha chiesto un ruolo di mediazione all’episcopato colombiano, attraverso incontri sia con i negoziatori governativi che con esponenti della guerriglia. Dopo questi incontri, e dopo analoghe riunioni svolte con gli ex presidenti della Repubblica Uribe e Pastrana, leader del fronte del no, c’è stata a Bogotá, una conferenza stampa della Conferenza episcopale colombiana (Cec) per fare il punto. Alla conferenza stampa erano presenti il presidente della Cec, monsignor Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja, e monsignor Francisco Javier Múnera Correa, vicario apostolico di San Vicente del Caguán. Il documento preparato sulla base dei vari incontri contiene alcuni punti che sono stati letti e rappresentano una base di partenza per rilanciare le trattative di pace.
La prima richiesta è che “lo sviluppo del negoziato sia incorporato in un orizzonte esplicito di riconciliazione”. La seconda è che l’incorporazione dell’accordo al blocco costituzionale dev’essere solidamente blindata. Poi c’è il nodo delicatissimo del giudizio dei tanti crimini commessi durante i 52 anni di guerra. “La Chiesa – afferma il documento – comprende la necessità di una giustizia transazionale vista come giustizia speciale, però pensa che ci debba essere in qualche modo un collegamento alla giustizia ordinaria”. Inoltre i vescovi colombiani invitano a dare giusta riparazione alle vittime. Nel quarto punto viene chiarito che le Farc sono state invitate “ad intendere che accettare il risultato delle urne porta al rafforzamento della democrazia e delle istituzioni”. Infine, la Chiesa , invita a comprendere l’importanza della famiglia e del reinserimento sociale dei minori che sono stati in guerra. Tale reinserimento deve avvenire “in modo serio e responsabile”.
Durante la conferenza stampa i vescovi hanno spiegato che con le Farc si è parlato dell’opera di riconciliazione e pace realizzata dai sacerdoti nei territori del gruppo guerrigliero. Inoltre hanno reso noto che lo scorso 3 novembre i rappresentanti del Governo hanno spiegato in arcivescovado a una delegazione della Cec, presieduta dal cardinale Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotá, l’andamento delle trattative con il fronte del no. Per i vescovi esiste ora una base ampia di proposte per far avanzare la trattativa anche se, ha commentato mons. Múnera Correa, “ci sono posizioni di maggiore vicinanza e altre dove bisognerà mostrare grandezza d’animo”.
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