Arriva il ricorso di Pechino all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro i dazi approvati dagli Stati Uniti sulle importazioni di 1.300 prodotti dalla Cina. A rendere noto il passo formale del governo asiatico è stata l'agenzia Xinhua che ha citato il ministero cinese del Commercio di Pechino.
Nelle scorse ore l'ambasciatore cinese al Wto, Zhang Xiangchen, aveva definito i dazi proposti dagli Usa come una “intenzionale e grossolana violazione” delle regole del Wto, della quale sarebbero stati messi in discussione “i principi fondamentali e i valori”. Secondo il diplomatico “i risultati delle indagini compiute in base alla sezione 301” dello Us Trade Act del 1974 sulle violazioni di proprietà intellettuale “sono una deliberata distorsione dei fatti e piena di affermazioni e asserzioni selettive, che chiudono gli occhi sugli attuali progressi che la Cina ha raggiunto nelle riforme di mercato, nelle ulteriori aperture e nell'aumento della protezione della proprietà intellettuale”. Un pretesto, insomma.
Da parte sua Donald Trump, via Twitter, ha smentito l'esistenza di una “guerra commerciale della Cina”. Anche perché, ha aggiunto, quel conflitto “è stato perso molti anni fa da persone sciocche, o incompetenti, che rappresentavano gli Usa”. “Adesso – ha proseguito il presidente Usa – abbiamo un deficit commerciale di 500 miliardi di dollari all'anno con il furto di proprieta' intellettuale di altri 300 miliardi di dollari. Non possiamo permettere che tutto ciò continui!”. Ieri Washington ha pubblicato una lista di 1.300 prodotti cinesi che saranno colpiti da dazi per un valore di 50 miliardi di dollari, in risposta a quelli imposti da Pechino su 128 prodotti americani, seguiti alle tariffe su acciaio e alluminio ordinate da Trump il mese scorso.
La Commissione europea, preso atto delle misure varate da Washington, ha ribadito la linea di Bruxelles secondo cui tutte le misure “devono essere prese nel rispetto delle norme dell'Organizzazione Mondiale del Commercio”. La Commissione, ha spiegato un portavoce, “segue da vicino” gli sviluppi della vicenda.
“Ci appelliamo alle parti affinché operino nel rispetto delle regole del Wto – ha aggiunto – e analizzeremo le misure adottate alla luce della loro compatibilità con le regole del Wto“.
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