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Jihadisti esultano sui social media

Stavolta non c'è la rivendicazione. Non è stato il terrorismo internazionale a colpire Notre Dame de Paris, uno dei cuori pulsanti del cristianesimo europeo. Ma basta la tragica fatalità del rogo che divora il tetto della cattedrale sino a farlo collassare; è sufficiente vedere la guglia principale, con la croce in cima, ripiegarsi su se stessa e venire giù per far urlare di giubilo quella parte di mondo che, se non appartiene direttamente alla jihad, quanto meno la fiancheggia.

Esultanza online

Così, mentre la comunità internazionale, sgomenta, assiste impotente al crollo di un simbolo, sul web fioccano tweet e post di esultanza di utenti legati alla realtà dell'islamismo radicale. Manca la rivendicazione, appunto. Quella che c'era stata dopo Charlie Hebdo, il Bataclan, l'aereoporto Zaventem di Bruxelles, Manchester, Londra, Barcellona, Berlino e così via; ma i toni non cambiano. A rivelarlo Site, portale che segue da sempre le vicende del terrorismo di matrice islamica. “I jihadisti – si legge – si sono rallegrati per il fuoco che ha inghiottito la cattedrale di Notre Dame a Parigi, in Francia, condividendo le foto dei media con le fiamme e il fumo, e postando commenti che esprimevano la loro gioia“. E ancora “gruppi affiliati all'Isis salutano l'incendio di Notre Dame”. 

Complottismo

Dall'altra parte della barricata, in una guerra che per larghi tratti si combatte sui social network a colpi di ideologia, non mancano utenti che non credono alla storia dell'incidente, puntando il dito contro l'Islam in modo indiscriminato. Così i commenti si trasformano in teorie più o meno complottistiche che mettono in guardia dalle politiche di accoglienza. Proprio mentre in Libia (solo per citare l'ultimo teatro bellico) si continua a sparare, lasciando immaginare una ripartenza dei flussi migratori verso l'Europa. Lo scontro di civiltà è già qui…

 

Daniele Vice

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