“Sirte sarà liberata entro pochi giorni, non entro settimane”. Ne è convinto il portavoce libico a Misurata, Mohamed al-Gasri. I combattimenti sono in corso e le forze lealiste sono ormai alle porte della città. L’unico problema, ha spiegato il militare, è rappresentato dai cecchini dell’Isis che sono “una preoccupazione inaspettata”. Il motivo è che: “Sparano a lunga distanza e questo ci ha ostacolati nella battaglia all’interno della città”.
Il Daesh, in ogni caso, “è stato cacciato da diversi punti strategici, compresi una base aerea, gli accampamenti militari e una rotonda dove i terroristi impiccavano i corpi dei nemici già uccisi”. Il punto cruciale, il porto, è ormai occupato dall’esercito fedele al premier Fayez Serraj: “Ad ora è impossibile, per l’esercito dell’Isis, fuggire via mare”.
L’assedio nei confronti del Califfato riguarda anche Siria e Iraq. Falluja è stata quasi del tutto liberata e le forze del governo iracheno sono ora alle porte di Mosul. In Siria, invece, In Siria, invece, al fianco delle forze militare irachene e curde appoggiate dagli Usa, è schierato anche l’esercito fedele al presidente siriano Bashar al Assad, sostenuto dalla Russia.
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