Sebbene la violenza dello Stato Islamico sia entrata a far parte della quotidianità, non cessa di stupire l’aggressività e la ferocia con cui l’Isis interviene nei confronti di popolazioni intere o di singoli cittadini. La Bbc ha ottenuto recentemente un video, filmato con un telefonino, in cui si vede un 14enne torturato dai militanti del Califfato.
Le immagini sarebbero state girate da un disertore dello Stato Islamico e mostrano il giovane Ahmed bendato, legato ai polsi e sospeso a circa 30 centimetri da terra mentre viene ripetutamente picchiato da due uomini mascherati e completamente vestiti di nero. Uno di loro inoltre ha una pistola, probabilmente un Ak-47, ed un coltello.
A parlare di quanto accaduto in quelle ore è lo stesso ragazzino che condivide con l’inviato della Bbc l’incubo dei jihadisti: “Ho pensato ai miei genitori, alla mamma. Ero sicuro di morire, di abbandonare tutti. Hanno iniziato a frustarmi, a colpirmi con scariche elettriche. Ad ogni scarica elettrica urlavo ‘mamma’, ma appena lo facevo uno dei due torturatori aumentava il voltaggio, urlandomi di non coinvolgere mia madre. Pretendono di essere religiosi, ma sono infedeli. Fumano. Sostengono di rispettare le regole dei musulmani, ma non lo fanno. Picchiano e uccidono”. Ahmed alla fine viene condannato a morte, ma il suo aguzzino si impietosisce, e lo lascia scappare. Dopo quanto accaduto l’adolescente racconta di non riuscire a dormire perché ogni volta che chiude gli occhi sogna le torture subite per due giorni.
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