Sono almeno 55 i militari uccisi oggi in Iraq nel corso di un triplice attentato nei pressi di Falluja, 50 chilometri a Ovest di Baghdad nella provincia di Al Anbar. Si tratta di un attacco kamikaze, molto probabilmente ad opera dell’Isis, avvenuto il giorno dopo che le autorità irachene hanno annunciato l’avvio di una controffensiva per strappare Ramadi allo Stato Islamico, la città conquistata il 17 maggio scorso e divenuta il simbolo dell’avanzata del Califfato.
All’operazione partecipano inoltre milizie paramilitari, in particolare quelle sciite alleate dell’Iran che hanno già preso parte nei mesi scorsi alla riconquista di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein. Intanto, nella vicina Siria, le forze congiunte curde e dei ribelli, sono riusciti ad avanzare contro le postazioni dello Stato Islamico nel nord-est del Paese. Secondo alcune fonti locali gli scontri sono in corso da 24 ore e si sono concentrati principalmente a Mabruke, località a metà strada tra Qamishli e Kobane.
Nell’ultimo mese gli uomini di al Baghdadi hanno registrato diverse vittorie, tra i più importanti centri finiti sotto il controllo dell’Isis ci sono Ramadi e Palmira, quest’ultima patrimonio dell’Unesco, ha subito l’invasione del Califfato il 20 maggio scorso. Da allora sono centinaia le persone uccise, per la maggior parte donne e bambini. Si teme anche per la zona archeologica di grandissimo valore, i cui resti sembrerebbero ancora intatti dalle immagini di video pubblicato dai media dell’Isis.
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