L’Isis non si arrende nel cedere Mosul, ex roccaforte del califfato in Iraq. Accerchiati e circoscritti in un quartiere della Città Vecchia, decine di jihadisti hanno lanciato un assalto a sorpresa contro la 16/ma divisione dell’esercito iracheno. Un centinaio di miliziani sono riusciti a sfondare la prima linea di difesa dei soldati e a travolgere il resto delle truppe, riguadagnando in poche ore intere zone perdute nei giorni scorsi.
“Daesh (acronimo arabo per l’Isis) ci ha attaccato da ogni parte. Eravamo così vicini a loro che avremmo anche potuto combattere con le granate”, ha raccontato Hassan, un soldato di 45 anni testimone del blitz. “Abbiamo perso molti martiri e si contano anche soldati feriti”, ha aggiunto. Sebbene la presa di Mosul sia comunque prossima, il contrattacco ha mostrato la resistenza indomita dei jihadisti, nonché la fragilità in cui versa l’esercito iracheno, addestrato alla guerriglia urbana dalle forze della coalizione a guida Usa.
Intanto, prima della debacle, i militari avevano rinvenuto in alcuni ex covi Isis nella nella Città Vecchia una serie di documenti giudicati “strategici” dalle forze di sicurezza irachene. Tra questi, c’è anche un elenco di tutti i miliziani presenti nell’area ovest della città: nomi, nazionalità e fotografie dei jihadisti.
Molti di loro sono morti, fanno sapere le fonti in loco, ma altri sono fuggiti e si nascondono nei campi profughi o in altre zone del paese. Grazie alle immagini dell’elenco, però, verranno smascherati facilmente.
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