Le mine inesplose minacciano le famiglie irachene sfollate. E’ il colpo di coda dell’Isis seguito alla riconquista parziale dei territori assediati da parte delle forze governative. A lanciare l’allarme è l’agenzia di stampa delle Nazioni Unite, l’Irin, ricordando la morte di quattro operai dell’azienda di sminamento del Kurdistan iracheno dopo l’esplosione di una bomba artigianale in una casa a Zummar, vicino alla diga di Mosul nel governatorato di Ninive (nord dell’Iraq).
“Un gran numero di persone sono esposte a un grave rischio” ha detto da Erbil Nina Seecharan, direttore per l’Iraq del londinese Mines Advisory Group. La zona necessita di un intervento tempestivo e di un’opera di segnalazione immediata: “C’è bisogno di segnalare subito villaggi, come Zummar, pieni di pericoli – ha spiegato Omer Hassan uno dei soccorritori dei sopravvissuti dell’esplosione – I Jihadisti sono in grado di realizzare trappole con tutto”.
L’Iraq è uno dei paesi più minati al mondo. Secondo il Landmine Monitor, le statistiche più recenti mostrano fino a 1.838 chilometri di territorio iracheno contaminato. “La questione delle mine è fonte di grande preoccupazione per noi e questo abbiamo urgente bisogno di affrontarla”, ha detto il portavoce dell’agenzia Onu David Swanson.
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