Il presidente egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, avrebbe licenziato il direttore dell'agenzia di intelligence egiziana Khaled Fawzy, sostituendolo temporaneamente con il suo vice, il generale Ibrahim Abdel Salam. La notizia, riportata dal quotidiano kuwaitiano Al-Jarida sarebbe stata confermata da fonti politiche del Cairo. Secondo il giornale libanese Al Akhbar la decisione sarebbe stata presa “due giorni fa“, mentre il nome del successore al vertice del Mukhabarat El Amma, il Direttorato generale di intelligence egiziano (Egid) sarà “annunciato ufficialmente tra qualche giorno“.
Secondo i due quotidiani, le motivazioni del licenziamento sarebbero legate alle recenti fughe di notizie pubblicate dal quotidiano statunitense The New York Times e trasmesse dal canale televisivo Mekameleen, secondo cui un ufficiale dell'intelligence avrebbe istruito alcuni conduttori televisivi e una famosa attrice per minimizzare la decisione del presidente Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e per incitare l'opinione pubblica contro Kuwait e Qatar. In un'altra registrazione il generale Ashraf Al-Kholy utilizza un linguaggio offensivo nel parlare dell'agenzia d'intelligence. Ciò confermerebbe l'insoddisfazione dei servizi segreti militari, vicino ad Al Sisi, nei confronti di Fawzy e dei suoi uomini.
Se la notizia fosse confermata da fonti ufficiali, si tratterebbe del secondo licenziamento al vertice dei servizi egiziani in appena tre mesi. Solo il 28 ottobre scorso infatti il ministro dell'Interno, Magdi Abdel Ghaffar, aveva sostituito il capo dell'”Amn El Watani“, l'Agenzia di sicurezza nazionale (Nsa), specializzata in controspionaggio: al posto del generale Mahmoud Shaarawy era stato nominato il generale Mahmoud Tawfiq. Oltre a queste due agenzie, l'Egitto ha una terza forza di intelligence, il “Mukhabarat El Harbiya“, il servizio segreto militare.
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