Terzo giorno di operazioni di smantellamento del campo di Calais, nel nord della Francia. Nella tendopoli, la cosiddetta ‘Giungla’, restano “mille persone” da evacuare sulle circa 8.000 presenti lunedì mattina, all’inizio dello sgombero. E’ quanto ha riferito il prefetto di Nord-Pas-de-Calais, Fabienne Buccio.
Lo sgombro ha causato scontri tra migranti e forze dell’ordine durante lo smantellamento delle baracche; questa notte sono stati appiccati numerosi incendi e sono scoppiante almeno 2 bombole di gas. Le fiamme hanno interessato la zona dei negozi all’entrata del campo del porto sulla Manica e un siriano è rimasto ferito, ha reso noto la prefettura. Gli incendi sono poi stati domati dai pompieri con grande difficoltà perché i vigili sono stati presi a sassate dai migranti e hanno dovuto operare sotto la protezione delle forze dell’ordine.
Gli incendi – che secondo il prefetto Buccio sono una “tradizione in alcune comunità” quando abbandonano le abitazioni – sono scoppiati già nella prima serata di ieri, per poi “intensificarsi tra mezzanotte mezza e le tre del mattino” di questa notte. “Quello che sta accadendo a Calais è il bel volto Francia“, ha affermato il primo ministro Manuel Valls France Inter. “E’ una operazione umanitaria che si svolge tenendo conto uomini e donne in fuga dalla guerra e che cercano asilo, e che è condotta anche con fermezza”. “In totale 4.014 persone sono state messe al riparo in due giorni“, ha annunciato in un comunicato il ministero dell’Interno. Tra questi, ci sono 772 minori che sono stati trasferiti nel centro di accoglienza temporanea.
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