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EGITTO, UCCISO UN GENRALE DELLA POLIZIA. I JIHADISTI DELLA “PROVINCIA DEL SINAI” RIVENDICANO L’ATTENTATO

Un generale della polizia egiziana è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel Sinai, nell’est del Paese. Lo ha annunciato il ministero degli Interni del Cairo; la filiale egiziana dello Stato Islamico, che ha allestito la sua roccaforte nel nord della penisola, ha rivendicato l’attacco. La vittima è il generale Khaled Kamal Osman. Secondo le prime informazioni, alcuni sconosciuti a bordo di un’auto hanno aperto il fuoco contro il reparto di polizia mentre si trovava nella città di El Arish, capoluogo al nord del Sinai. In una noto del ministero degli interni è stato specificato che gli uomini delle forze dell’ordine hanno risposto al fuoco, ma gli assalitori sono riusciti a fuggire a bordo di una vettura bianca.

La filiale egiziana dell’Isis ha rivendicato questo attacco con un comunicato pubblicato sul suo profilo Twitter. Il nord del Sinai è la roccaforte del gruppo jihadista della “Provincia del Sinai”, in altre circostanze chiamato Ansar Beit al Maqdis e che ha stretto un’alleanza con Isis. Da quando l’esercito ha destituito nel 2013 il presidente Mohamed Morsi, il primo eletto nel Paese, i gruppi jihadisti hanno moltiplicato gli attentati contro le forze di sicurezza, dicendo di agire in rappresaglia alla sanguinosa repressione lanciata contro i sostenitori di Morsi.

L’attacco dei terroristi appare come una risposta all’operazione “Diritto dei martiri” che le forze di sicurezza egiziane hanno avviato nel nord del Sinai due settimane fa in seguito all’uccisione di un ufficiale della polizia nella zona di Rafah e che nei giorni scorsi ha portato i militari egiziani ad uccidere molti terroristi nel tentativo di rendere la zona più sicura.

Inoltre il gruppo Ansar Beit al Magdis hanno diffuso in rete un nuovo video intitolato “la dissuasione”, dove annunciano che “i leoni del Califfato hanno risposto con attacchi alle operazioni dell’esercito apostata ritornato nel Sinai per condurre una nuova campagna contro i deboli per compiacere gli ebrei”. In più hanno aggiunto che la loro è una “guerra di religione tra chi crede e chi è apostata: i nostri nemici sono atei, comunisti, cristiani, ebrei e chi detesta le credenze dei mujaheddin”, afferma un jihadista nel video.

Autore Ospite

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