E’ arrivata finalmente all’epilogo la vicenda del giornalista egiziano naturalizzato canadese Mohamed Fahmy e il cittadino egiziano Baher Mohamed, arrestati per i servizi trasmessi dall’emittente de Qatar nel corso dei disordini che nel 2013 hanno portato alla caduta dell’ex presidente Mohamed Morsi, esponente della Fratellanza musulmana. Infatti l’attuale presidente egiziano, Abdel fatah al Sisi ha concesso la grazia ai duedipendenti della televisione qatariota Al Jazeera.
Il provvedimento presidenziale, in realtà, prevede la grazia per un totale di 100 attivisti politici egiziani in occasione della Festa del Sacrificio (Aid al Adha). Il governo del Canada aveva formalmente chiesto la grazia per Fahmy, condannato il 29 agosto scorso a tre anni di carcere insieme ad altri due suoi colleghi e tre tecnici, con l’accusa di aver diffuso notizie false, di essere legati ai Fratelli musulmani (gruppo considerato terrorista dal Cairo) e di non avere permessi di lavoro per esercitare la professione in Egitto.
La decisione arriva pochi giorni prima della partenza di al Sisi per New York, dove parteciperà alla prossima assemblea dell’Onu che inizierà il 28 settembre per terminare il 3 ottobre. In quei giorni è previsto un intervento del presidente al Palazzo di Vetro, dove il presidente egiziano affronterà alcuni temi caldi che interessano il Medio Oriente. Inoltre al Sisi parteciperà alla riunione sui cambiamenti climatici e presiederà la decima commissione dei capi di stato e di governo dei Paesi africani.
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