Oltre l'80% dei siriani vive sotto la soglia di povertà. Mentre sono 11,7 milioni le persone che in questo momento “dipendono dagli aiuti umanitari per andare avanti un giorno dopo l'altro”. E' l'allarme lanciato da Oxfam e Danish Refugee Council alla vigilia dell'ottavo anniversario dell'inizio della guerra in Siria e in occasione della conferenza sulla crisi in programma a Bruxelles dal 12 al 14 marzo.
Tra i dati più allarmanti ne emerge uno su tutti: l'85% della popolazione (15,5 milioni di siriani su 18,2) non ha quasi nessun accesso a fonti d'acqua pulita e a servizi igienico sanitari, tra cui oltre 6 milioni di persone ormai allo stremo. Con la Campagna di raccolta fondi “Acqua che salva la vita” Oxfam intende raggiungere oltre 100 mila persone allo stremo, portando acqua potabile e servizi igienico-sanitari alle comunità più vulnerabili in Siria, nei governatorati di Rural Damasco e Dar'a, dove metà della popolazione è sfollata e oltre 2,6 milioni di persone hanno un disperato bisogno di aiuti.
“In questo momento oltre un terzo dei siriani all'interno del Paese non ha più una casa e 2 milioni di bambini non possono studiare perché una scuola su tre è stata distrutta. Interi quartieri nelle città piccole e grandi mancano completamente di acqua corrente e servizi igienici – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia – Un contesto terrificante in cui bisogna intervenire al più presto per scongiurare la diffusione di malattie come il colera o il tifo“.
Nonostante i crescenti bisogni della popolazione – i governi e gli altri donatori sono riluttanti a finanziare la ricostruzione del Paese nelle aree sotto il controllo del governo di Damasco, con la conseguenza che milioni di siriani saranno costretti a dipendere dagli aiuti umanitari per un periodo indefinito. Da qui l'appello urgente rivolto oggi ai Paesi donatori. “Un concreto e immediato aiuto economico da parte di Governi che si riuniranno da oggi a giovedì a Bruxelles è fondamentale per aiutare milioni di siriani, che hanno sopportato il peso di otto anni di guerra brutale, a ricostruire la propria vita. – ha aggiunto Pezzati – L'obiettivo primario deve essere aiutare la popolazione colpita dall'emergenza ad avere di nuovo una casa, a poter rimandare i propri figli a scuola e poter garantir loro ogni giorno un pasto decente, evitando il rischio che contraggano malattie per l'uso di acqua sporca o contaminata o per la mancanza di strutture sanitarie adeguate. Il popolo siriano deve esser messo in grado nel più breve tempo possibile di ricostruire da solo il proprio futuro. Allo stesso tempo è indispensabile che il governo siriano consenta l'accesso alle agenzie umanitarie in tutte le aree colpite dal conflitto, dove la popolazione è allo stremo”
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