Non sembrano avere fine le polemiche che girano intorno a Gazprom. Il colosso russo del gas ha chiesto all’Ucraina quasi 24 miliardi di dollari davanti alla corte di arbitraggio di Stoccolma, nell’ambito di una disputa tra Kiev e Mosca su un contratto decennale per le forniture di metano russo siglato nel 2009. A rivelarlo è stata la società energetica statale ucraina Naftogaz. Qualche giorno fa, il premier Iatseniuk aveva annunciato che, nel suo appello alla corte di Stoccolma, Kiev ha chiesto a Gazprom oltre 16 miliardi di dollari.
Comunque, complessivamente nel mese di aprile, secondo i dati ufficiali confermati sia da Gazprom che da Naftogaz, la società ucraina ha pagato 110 milioni di dollari. In precedenza, l’amministrazione delegato del colosso russo, Alexey Miller, informava che a partire dal 1 maggio la quantità di gas importata da Kiev è raddoppiata. Invece, secondo la società ucraina, nel primo trimestre di quest’anno le importazioni dalla Russia sono diminuite fino al 39% del fabbisogno totale, mentre l’anno scorso questa cifra era del 74%.
Il 1 aprile Gazprom e Naftogaz hanno firmato un accordo aggiuntivo per la fornitura di gas nel secondo trimestre del 2015, analogo a quello del “pacchetto invernale”. Considerando lo sconto di 100 dollari, il prezzo effettivo per l’Ucraina nel secondo trimestre dell’anno è di 247,18 dollari per 1000 metri cubi. Il nuovo accordo lascia comunque invariato il principio del pagamento anticipato.
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