Tre ex militari legati all'intelligence russa e un ucraino sono stati incriminati dalla Procura olandese come sospetti responsabili dell'abbattimento nel 2014 del Boeing MH17 in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur, nei cieli dell'Ucraina orientale durante la guerra del Donbass tra Kiev e i separatisti filo-russi.
Il processo ai quattro incriminati, accusati di aver organizzato il trasferimento delle armi dalla Russia ma non di aver materialmente lanciato il missile Buk che ha abbattuto l'aereo della Malaysia Airlines causando la morte di 298 persone, inizierà il 9 marzo 2020 e si terrà al tribunale di massima sicurezza dell'Aja, nel complesso aeroportuale di Schipol.
I tre russi sono Igor Girkin, conosciuto col nome di Strelkov, ex colonnello dell'Fsb, che nell'estate di cinque anni fa era il ministro della Difesa dell'autoproclamata repubblica separatista di Donetsk (Dnr); Serghei Dubinsky, ex ufficiale del Gru, i servizi segreti militari russi, nel 2014 responsabile dello spionaggio della Dnr e vice di Girkin; Oleg Pulatov, altro ex agente del Gru, impiegato nell'unità delle forze speciali (spetsnaz), era il vice di Dubinskly a Donetsk. Il quarto sospettato è l'ucraino Leonid Kharchenko, ex capo di un battaglione di ribelli a Donetsk, presente nel luogo in cui era stato dispiegato il missile che secondo l'inchiesta internazionale ha colpito l'aereo poi precipitato nel territorio controllato dai separatisti filo-russi.
L'inchiesta internazionale del Joint Investigation Team (Jit) a guida olandese, a cui hanno partecipato Australia, Belgio, Malesia, Paesi Bassi e Ucraina – ha stabilito che il velivolo fu abbattuto da un missile Buk di fabbricazione russa, appartenente alla 53esima brigata missilistica russa di stanza a Kursk. Mosca anche oggi ha respinto ogni accusa e ha denunciato il fatto di non essere stata ammessa, come richiesto, alle indagini sulla tragedia. L'Olanda chiederà alla Russia e all'Ucraina di poter interrogare i quattro, dei quali non verrà richiesta l'estradizione, vietata dalla Costituzione sia in Russia, che in Ucraina. Il procuratore capo olandese, Fred Westerbeke, ha chiesto a Mosca di collaborare, mentre dal Jit si sono detti convinti che la Russia abbia informazioni complete sulle circostanze della tragedia, ma non voglia collaborare con gli inquirenti. Secondo il procuratore, il “proposito” dei quattro accusati “era prendere posizioni in Ucraina orientale”, dove impazzavano i combattimenti. L'obiettivo del missile poteva essere un aereo militare e non civile come poi accaduto, “ma questo – ha detto Westerbeke – sarà determinato dai giudici”. Anche Kiev ha chiesto a Mosca di ammettere il suo coinvolgimento e di collaborare. Intanto i capi di Stato e di governo dell'Ue, nel Vertice di domani, dovrebbero decidere di rinnovare le sanzioni contro la Russia per l'annessione della Crimea e il suo intervento in Ucraina.
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