Continua a peggiorare il bilancio delle vittime causate dalla Mers, la sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus. Nelle ultime settimane la patologia ha causato la morte di 16 persone in Corea del Sud, solo negli ultimi 4 giorni sono morte cinque persone e si è stimato che le persone contagiate siano almeno 150, mentre ce ne sono almeno un centinaio in isolamento per precauzione e per evitare la diffusione del virus.
Secondo i dati divulgati dal ministero della Salute, il tasso di mortalità sarebbe sceso al 10,7%, contro l’oltre 40% segnato a livello globale da quando il coronavirus fu isolato in Arabia Saudita per la prima volta nel 2012. Inoltre, a Seul, gli ospedali dove sono stati riscontrati alcuni casi di Mers o dove ci sono pazienti in isolamento, sono stati chiusi al pubblico per evitare nuovi contagi.
Il primo caso di Mers fu identificato nel 2012 da un virologo egiziano, Ali mohamed Zaki, a Jeddah, in Arabia Saudita. Analizzando un campione di saliva di un malato di polmonite, il ricercatore notò la presenza di un coronavirus fino ad allora sconosciutoe pubblicò i risultati delle sue analisi sul sistema di condivisione di informazioni su virus ed epidemie ProMed-mail (Program for monitoring Emerging Disease)
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