L’ex segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, non si candiderà alla presidenza della Corea del Sud. Ban ha guidato il Palazzo di Vetro per due mandati consecutivi (dieci anni), fino allo scorso 31 dicembre; il suo successore è il portoghese António Guterres. Lo scorso mese, Ban era tornato in Corea del Sud e molti pensavano che fosse pronto a correre per la successione dell’attuale presidente, Park Geun-hye; la donna è sottoposta a procedura di impeachment a seguito di un’accusa di corruzione. “Mi ritirerò dalla vita politica”, ha invece detto Ban stamani in conferenza stampa, “mi dispiace se ho deluso molte persone”.
A pesare sulla decisione del 72enne, anche lo scandalo delle tangenti che vede coinvolti dei suoi familiari. Il fratello minore, dell’ex segretario dell’Onu e suo figlio sono sospettati infatti di aver versato tangenti nel 2014 a un intermediario per convincere le autorità di un Paese mediorientale ad acquistare un complesso immobiliare con fondi sovrani. L’affare – che avrebbe dovuto fruttare 800 milioni di dollari – avrebbe aiutato a superare le difficoltà finanziarie in cui versa il gruppo sudcoreano Keangnam, di cui Ban Ki Sang era uno dei dirigenti.
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