Semaforo verde dal Senato argentino per la perquisizione di tre case appartenenti all'ex presidente Cristina Kirchner indagata nell'ambito di una mega causa per corruzione in appalti pubblici durante la sua amministrazione ed in quelle precedente del suo defunto marito, Nestor Kirchner.
I 67 senatori presenti, compresa l'ex inquilina della Casa Rosada, hanno votato a favore dell'autorizzazione per magistrato inquirente. Successivamente una maggioranza di essi (47 su 20) ha respinto una mozione di Unidad Ciudadana – il gruppo politico guidato dalla Kirchner – in cui si chiedevano limitazioni all'uso posteriore delle immagini delle operazioni di polizia, per tutelare la privacy della persona indagata.
La richiesta di perquisizione è stata avanzata dal giudice Claudio Bonadio che ha basato la sua istruttoria sulla scoperta di una serie di fotocopie di block notes – gli originali sembrerebbero perduti – in cui un ex autista di un funzionario ativo durante i governi dei Kirchner avrebbe annotato meticolosamente nomi e cifre di importanti tangenti pagate per ottenere commesse pubbliche. La 65enne ex presidente è accusata di ave incassato milioni di dollari in cambio di contratti pubblici. La Kirchner ha accusato il governo di Mauricio Macri – l'attuale presidente dell'Argentina – di utilizzare la magistratura per perseguire l'opposizione.
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