Come in precedenza aveva già fatto Tony Blair, anche un altro ex premier britannico, il conservatore John Major, non ha escluso la possibilità che ci sia un secondo referendum sulla Brexit. Dopo aver espresso i suoi dubbi sull’uscita dall’Unione europea, l’ex premier britannico ha dichiarato che ci sono presupposti “perfettamente credibili” per una seconda consultazione popolare.
Major, come riporta il Guardian, è intervenuto ad un evento privato e in quell’occasione ha dichiarato di aver aver accettato che la Gran Bretagna non farà più parte dell’Ue, ma ha aggiunto di sperare che Londra rimarrà il più vicino possibile all’Ue e al mercato unico.
Secondo l’ex premier Major, il 48% dei britannici, ossia coloro che si sono espressi a favore della permanenza nell’Ue, dovrebbe avere l’opportunità di poter dire la sua sul processo di uscita dall’Unione Europea, senza essere obbligato a sottostare alla “tirannia della maggioranza”. A suo pare, dovrà essere il parlamento di Westmister, e non il governo, a prendere una decisione finale sull’accordo di uscita dall’Ue e sulle modalità di richiesta dell’artico 50 del Trattato di Lisbona. Già in precedenza, l’ex premirt Tony Blair, aveva ipotizzato la possibilità di bloccare la Brexit se il popolo dovesse stabilire che i costi superano i benefici.
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