Un’esplosione al Cairo ha causato otto feriti. Si è trattata di una bomba che è scoppiata davanti alla stazione della metro dell’università a Giza, come hanno precisato il ministero della Salute egiziano e una fonte della sicurezza. Il bilancio di otto feriti è stato confermato anche dall’agenzia ufficiale Mena precisando che quattro di loro sono “ufficiali di polizia”. L’attentato è giunto proprio mentre a Sharm El Sheikh si è aperto il vertice della Lega araba. L’incontro, affrontando i “gravi sviluppi in Siria, Libia e Yemen”, ha visto la partecipazione di 22 Paesi della Lega Araba. Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha detto che “la situazione in Yemen è dovuta ad interventi stranieri che cercano di inoculare il virus dello Yemen in tutto il corpo arabo”, riferendosi alle ingerenze dell’Iran.
Dall’incontro è emersa la convergenza – tra il re saudita Salman bin Abdulaziz, il presidente yemenita Abed Rabbo Mansour Hadi e quello egiziano – sulla necessità che l’intervento militare dell’Arabia Saudita in Yemen continui finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi, la sconfitta dei ribelli sciiti Houthi e la restaurazione della pace nel Paese. Secondo il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, che ha “ripetutamente condannato i tentativi degli Houthi e dell’ex-presidente Saleh di pregiudicare con la forza militare gli accordi politici”, i negoziati “rimangono l’unica possibilità per prevenire un lungo confitto” in Yemen. Il testo del discorso di Ban Ki-moon è stato diffuso a margine del summit.
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