Dopo la decisione presa agli inizi di aprile di concedere l’amnistia a oltre 100 detenuti, che erano stati arrestati per motivi legati alla politica, il nuovo presidente birmano Htin Kyaw ha annunciato di aver ordinato la liberazione di ulteriori 83 prigionieri politici. La decisione è stata pubblicata sulla pagina Facebook dell’Ufficio del presidente.
“Gli 83 detenuti saranno liberati il primo giorno dell’anno nuovo birmano”, cioè lo scorso 17 aprile, si legge nel comunicato, con un indulto con cui si vuole “far sentire la popolazione felice e in pace, promuovendo la riconciliazione nazionale”. In un discorso diffuso dalle tv nazionali, Htin Kyaw – un fedelissimo del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi – ha inoltre aggiunto che “in futuro eviteremo tale tipo di arresti”.
Tra i detenuti rimessi che sono stati rimessi in libertà nella giornata di domenica, ci sono anche cinque giornalisti condannati nel 2014 a sette anni ai lavori forzati, per la loro inchiesta su una fabbrica che produceva armi chimiche. Si calcola che nelle carceri birmane rimangano meno di un centinaio di prigionieri politici con condanne passate in giudicato, mentre oltre 200 sono in attesa di giudizio dopo gli arresti avvenuti negli ultimi anni, nonostante le aperture fatte dal precedente governo Thein Sein.
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