Continua a salire in modo esponenziale il bilancio delle vittime legato all’attentato di Mogadiscio, in Somalia. L’esplosione del camion-bomba, avvenuta ieri nei pressi del Safari Hotel, in pieno centro, ha causato almeno 237 morti e 350 feriti ma, come detto, si tratta di numeri provvisori. La deflagrazione del mezzo (avvenuta alle 14.40 ora italiana) ha letteralmente distrutto buona parte della struttura ricettiva, provocando incendi e danni anche ad altri edifici limitrofi, investendo i molti passanti che in quel momento affollavano le vie del centro città. La gravità della situazione è stata confermata anche dalle autorità mediche del Paese, le quali hanno fatto sapere che in migliaia fra la popolazione somala sono in mobilitazione per donare il proprio sangue ai connazionali rimasti feriti, come fatto anche dal presidente Mohamed Abdullahi Mohamed.
Già nella giornata di ieri, le forze di Polizia avevano parlato di un bilancio in crescita (erano 30, inizialmente, i morti accertati), considerato l’alto numero di feriti e la grande quantità di persone rimaste sepolte sotto le macerie degli edifici distrutti. E, mentre prosegue il lavoro dei soccorsi, avanza anche quello delle autorità somale, le quali stanno indagando sulle possibili responsabilità dell’attentato kamikaze. Non vi è ancora stata, infatti, alcuna rivendicazione ma gli inquirenti stanno battendo la pista che porta al gruppo estremista di Al-Shaabab, legato ad Al Qaeda e responsabile, nel recente passato, di attacchi del tutto simili in Somalia, specie a Mogadiscio.
Il governo somalo ha definito la strage della capitale come una delle più cruente avvenute nel Paese e “un disastro nazionale”. Del resto, anche molti testimoni fra i superstiti hanno riferito di una deflagrazione immensa, la più forte fra quelle udite a Mogadiscio. Le Forze dell’ordine hanno spiegato, nella giornata di ieri, che il camion responsabile dell’attacco era monitorato ma l’inseguimento effettuato dai militari non ha impedito al mezzo di terminare la sua corsa nei pressi dell’ingresso del Safari Hotel, seminando morte e distruzione. Il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, si è detto “sconvolto dall’attacco orribile contro gente innocente” e ha manifestato “vicinanza e condoglianze al popolo ed al governo della Somalia” il quale, nel frattempo, ha proclamato 3 giorni di lutto nazionale.
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