Le quattro persone considerate legate all’Isis arrestate lo scorso fine settimana nel corso di un blitz a Sidney avevano pianificato originariamente di colpire un volo intercontinentale, diretto a Dubai. E solo come piano alternativo avrebbero ripiegato su un volo interno. Lo riferisce oggi la radio nazionale Abc, citando funzionari dell’antiterrorismo e precisando che il tentativo di introdurre l’ordigno, contenente esplosivo o un gas letale nascosto in un tritacarne da cucina, è stato scoperto dopo che un’agenzia straniera di intelligence, britannica o statunitense, aveva intercettato le comunicazioni con i mandanti in Siria. L’operazione è stata lanciato dall’antiterrorismo tre giorni dopo aver ricevuto la segnalazione che l’attacco era imminente.
“Si è trattato di un complotto terroristico molto raffinato, con un ordigno ben confezionato, diversamente dai vari tentativi rudimentali e a bassa tecnologia sventati recentemente in Australia”, ha detto all’emittente l’esperta di terrorismo Jacinta Carroll, dall’Australian Strategic Policy Institute. “Abbiamo visto in questo attacco che vi è una cellula organizzata dotata di un livello di capacità tecniche e di accesso a materiali ad alto rischio, con il tentativo, per la prima volta in Australia, di colpire un obiettivo molto difficile”, ha aggiunto.
Il principale indagato, tra i quattro arrestati con legami con l’Isis, sarebbe Khaled Khayat, il cui fratello è ritenuto un combattente di alto grado con l’Isis in Siria. Gli altri tre sono il figlio di Khayat, Mahmoud, Abdul El Karim e Khaled Mehri, imparentati con Ahmed Mehri che ha raggiunto la Siria nel 2014 e combatte per il Califfato. Rafforzati i controlli negli aeroporti australiani, con la richiesta ai viaggiatori di arrivare almeno due ore prima dei loro voli anche domestici e file lunghissime ai controlli.
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