Il jihadista francese Peter Cherif, sospettato di essere una delle menti del sanguinoso attacco alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo nel gennaio del 2015 a Parigi, è stato catturato a Gibuti, è già nelle mani della polizia francese e sarebbe in via di estradizione verso Parigi. Termina così, la latitanza dell'uomo che era amico dei fratelli Kouachi, autori della strage nella redazione. Noto come Abou Hamza, era in fuga dal 2011.
Ex delinquente comune, radicalizzato nella stessa filiera di Buttes-Chaumont frequentata dai fratelli Kouachi, Cherif era uno dei terroristi più ricercati al mondo. Secondo una fonte vicina alle indagini, è stato arrestato lo scorso 16 dicembre. Noto alla polizia per piccoli furti, poi convertito all'Islam radicale, Peter Cherif ha combattuto per anni in Iraq e nello Yemen, il Paese da cui è partito l'ordine di “vendicare” Maometto per la pubblicazione delle caricature del profeta su Charlie Hebdo. Il suo nome è apparso nelle indagini sull'attentato perchè intratteneva scambi regolari con i fratelli Said e Cherif Kouachi, gli autori del sanguinoso attacco, che il 7 gennaio 2015, costò la vita a 12 persone, tra vignettisti e giornalisti. I fratelli Kouachi furono uccisi pochi giorni dopo al termine di una rocambolesca caccia all'uomo. Secondo il settimanale Marianne, Cherif sarebbe uno dei mandanti, se non la mente principale della strage di Charlie Hebdo. L'uomo, inoltre, sarebbe stato in contatto con Amedy Coulibaly, autore dell'attacco all'Hyper Cacher di Parigi, avvenuto due giorni dopo la strage di Charlie Hebdo.
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