C’è ancora un Paese al mondo, l’Arabia Saudita, dove una donna che decide di mettersi alla guida rischia seri provvedimenti, se non addirittura di essere accusata di terrorismo. Sebbene il divieto imposto al gentil sesso sia ben radicato, sembra che qualcosa si stia muovendo: la Shura, l’organismo che prende le decisioni nei paesi islamici, ha emesso un testo in cui dichiara che anche la popolazione femminile deve avere la possibilità di guidare.
Sicuramente una buona notizia, ma sembra riguardare solo una piccola cerchia di donne, più precisamente coloro che hanno oltre i 30 anni e che utilizzino l’auto all’interno del perimetro urbano e mai di sera.
Ciò che viene emesso dalla Shura non è legge ma gode sicuramente di un grande prestigio nelle società islamiche, tanto che non si può escludere un’influenza di tale provvedimento sulle decisioni politiche, così da portare un miglioramento della condizione femminile.
Già nel 2011 la campagna “Women2Drive”, in cui si incitava le donne a infrangere il divieto postando sui social network video in cui guidavano l’automobile, aveva avuto una grande risonanza mediatica senza però poter incidere dal punto di vista politico.
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