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Akihito, l'ultimo compleanno da imperatore

Quasi interamente fermo il Giappone, nel giorno del compleanno dell'imperatore Akihito. Ottantacinque anni per il monarca che, per l'ultima volta, festeggerà nelle vesti di imperatore visto che, il prossimo aprile, procederà con l'abdicazione. Sono state decine di migliaia le persone che si sono recate in visita nel palazzo reale di Tokyo dove, come di consuetudine in occasione del compleanno dell'imperatore, monarca e famiglia si sono affacciati dal balconcino della residenza per salutare la folla accorsa nei cortili del palazzo al centro della capitale giapponese. Ad Akihito, primo figlio maschio dell'ex sovrano Hirohito, è succeduto a suo padre nel 1989 (con incoronazione il 12 novembre 1990) e, al momento, si tratta dell'unico imperatore in carica esistente al mondo.

Uniti contro i disastri

Il discorso al popolo dell'imperatore, come prevedibile, si è incentrato sul difficile anno vissuto dal suo Paese soprattutto dal punto di vista delle catastrofi naturali, dall'ondata di caldo del giugno scorso al terremoto avvenuto sull'isola di Hokkaido a settembre. Disastri che, ha spiegato il sovrano, “sono andati oltre la mia immaginazione”, nonostante nella sua trentennale reggenza il Giappone abbia vissuto altre situazioni estremamente difficili come lo tsunami di Okushiri nel 1993 e quello che colpì la centrale di Fukushima nel 2011: “Sono stato rincuorato – ha detto – nel vedere che, di fronte a tali difficoltà, lo spirito di volontariato e altre forme di cooperazione stanno crescendo tra le persone e che la consapevolezza della preparazione al disastro e della capacità di rispondere ai disastri aumentano. Sono sempre commosso dalla vista delle persone che affrontano in modo ordinato i disastri che colpiscono il Paese”.

Un Paese accogliente

Ma, anche in virtù dell'essere l'ultimo imperatore giapponese nato prima della Seconda guerra mondiale, Akihito ha ricordato ai suoi sudditi che “non dobbiamo dimenticare le innumerevoli vite perse nel conflitto e che la pace e la prosperità del nostro Paese sono state costruite su questo grande sacrificio e non dobbiamo dimenticare gli instancabili sforzi del nostro popolo”. Si è poi rivolto alla popolazione invitandola all'accoglienza rispetto a chi arriva nelle città dell'arcipelago per questioni lavorative: “Spero che i giapponesi possano accogliere calorosamente come membri della nostra società quelli che vengono in Giappone per lavorare qui”. Al termine del suo discorso, l'imperatore ha incontrato i capi delle due Camere e i vari rappresentanti del governo, congedandosi dalla folla facendo “i migliori auspici per un 2019 gioioso e positivo”. Dopo la sua abdicazione, salirà al trono suo figlio Naruhito il quale, in quanto nato nel 1960, sarà il primo imperatore (il 126esimo in totale) giapponese nato dopo il secondo conflitto mondiale.

redazione

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