Nessun passo indietro sul suo impegno a favore dei migranti. Nonostante le minacce, tramutatesi in agguato. Una coltellata che ha rischiato di ucciderlo. Da quell'episodio, da quella ferita, Andrea Holsstein, sindaco di Altena, intende ripartire. In conferenza stampa, il giorno dopo l'aggressione in un locale di kebab, ha raccontato di aver temuto per la sua vita e ringraziato chi lo ha aiutato a mettersi in salvo. “Per fortuna sono stato ferito in modo molto lieve – ha detto Holsstein – e se non fosse stato per l'aiuto ricevuto, forse ora non potrei essere qui oggi. Andrò avanti nel mio impegno sui profughi”.
Hollstein è stato più volte bersaglio di intimidazioni, mail anonime e minacce, ma non conosceva l'uomo che lo ha attaccato. “La convivenza con i profughi qui ad Altena non è affatto problematica. Sono persone carine e gentili”, ha affermato il sindaco. “Sono sopravvissuto grazie all'aiuto dei due proprietari del locale, il signor Abdullah e suo figlio – li ha citati – senza il loro aiuto, non sono sicuro che sarei in vita e certamente non potrei sedere qui oggi“, ha detto ai giornalisti, riferendo che anche il titolare del locale è rimasto “lievemente ferito” nello scontro. Hollstein stava ordinando dei kebab da portare a casa, dove lo aspettava la moglie, ammalata. Quando ha notato un uomo al suo fianco che lo fissava. “Mi ha chiesto, 'è lei il sindaco?'”, ha riferito. Poi si è lamentato della politica sui profughi, e ha estratto il coltello, ferendolo quasi alla gola. “Per fortuna non ha funzionato al cento per cento“. L'aggressore, un tedesco di 56 anni, ha ferito Holsstein con un coltello da cucina 33 centimetri. Risponderà di tentato omicidio. “Era lievemente sbronzo e ha altri problemi psicologici” hanno fatto sapere gli inquirenti.
Il comune di Altena, neppure 18 mila abitanti, a pochi minuti da Dortmund, in Nordreno-Westfalia, è ritenuto esemplare in Germania per la politica di accoglienza dei profughi e ha ricevuto il premio nazionale per l'integrazione, alla sua prima edizione, nel maggio scorso. Lo slogan di Altena è “da profugo a concittadino“. Nell'ottobre 2015, il piccolo comune accolse volontariamente 102 profughi in più rispetto ai 270 che gli erano già stati assegnati.
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