Un funzionario dell’amministrazione Zuawrah ha affermato che “il barcone è affondato due giorni fa”, mentre i superstiti riferiscono che a bordo c’erano circa 250 persone, prevalentemente provenienti da Siria ed Africa sub-sahariana. Questi corpi si aggiungono al bilancio complessivo degli oltre 3000 morti in mare nell’ultimo anno e a far da complice a questa tratta di esseri umani, in primis, è la situazione politica del Paese di partenza: il governo libico ha perso il controllo della maggior parte dei suoi territori e le coste, per le milizie armate in cerca di soldi, diventano la base ideale per il traffico di esseri umani.
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