Si fa sempre più acceso lo scontro fra Stati Uniti e Russia sul Venezuela. Il caso sarà al centro di un incontro fra il segretario di Stato, Mike Pompeo, e il ministero di Esteri russo, Serghei Lavrov previsto per la prossima settimana.
“La brutale repressione del popolo del Venezuela deve finire” ha tuonato oggi Donald Trump. Lavrov, da parte sua, ha sottolineato che le posizioni dei due Paesi sono “incompatibili” pure essendo disposti a “parlare” con la controparte. “Abbiamo concordato – ha affermato – di continuare i contatti anche sul Venezuela, ma non vedo come possano essere compatibili le posizioni. Da un lato le nostre, che si basano sullo Statuto Onu e sui principi del diritto internazionale, e dall'altra la posizione degli Stati Uniti, i quali da Washington nominano un presidente ad interim di un altro Paese”.
La posizione russa, ha aggiunto Lavrov, “rispetto ai piani Usa sul Venezuela sarà molto semplice: mobiliteremo gli Stati che come noi rispettano lo Statuto dell'Onu per contrastare simili intenti. Spero che riceveremo un serio sostegno dall'organizzazione, perché stiamo parlando di una questione molto semplice, che è difficile da distorcere: la difesa delle norme fondamentali e dei principi del diritto internazionale così come sono definiti nello Statuto dell'Onu”.
Secondo il ministro russo gli Stati Uniti stanno rispolverando la dottrina Monroe e così facendo mancano di rispetto nei confronti del Venezuela e di tutta l'America Latina. “Penso – ha affermato Lavrov – che le intenzioni di questo genere dichiarate apertamente di tornare alla dottrina” Monroe “vecchia di 200 anni rispecchino in fondo la mancanza di rispetto non solo verso il popolo venezuelano ma nel complesso verso i popoli dell'America Latina“. La dottrina Monroe è una teoria politica del XIX secolo che esprimeva l'idea della supremazia degli Stati Uniti sul continente americano e prende nome dall'allora presidente Usa, James Monroe.
Intanto proseguono le proteste in Venezuela e si registrano nuove vittime. “Piangiamo la morte dell'adolescente Yosner Graterol (16 anni). È stato ferito con un proiettile durante la manifestazione a Victoria, nello stato di Aragua, il 30 maggio 2019 – ha twittato l'Osservatorio venezuelano di conflittualità sociale – confermato la morte di un altro adolescente, Yoifre Hernández Vásquez (14 anni), ferito da un proiettile ieri 1 maggio durante una manifestazione ad Altamira. È pari a 57 il numero di manifestanti uccisi dal regime di Maduro nel 2019″.
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