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Tunisia, il deserto che vive: due settimane di festival culturali per i popoli del Sahara

Tataouine, in Tunisia, è una città piuttosto famosa, salita agli onori delle cronache verso la fine degli anni 90, quando al regista George Lucas venne l’idea di ambientarvi alcune scene del film “Star Wars – La minaccia fantasma”. Una scenografia decisamente affascinante, tanto da aver spinto l’autore della pellicola a denominare il pianeta natale di uno dei protagonisti della saga, Anakin Skywalker, con un toponimo decisamente assonante: Tatooine. Ma, al di là dei fasti cinematografici, nei quali scorrazzavano creature umane e aliene di ogni sorta, Tataouine è nota per la sua inconfondibile architettura berbera, che caratterizza indifferentemente case e luoghi di culto, offrendo la visione di un paesaggio nel quale, perfettamente, si bilanciano, in modo iconico, urbanistica ed elementi naturali.

Ed è proprio da qui che, il 9 gennaio prossimo, partirà “Desert extra”, la “due giorni” destinata alla promozione del patrimonio culturale e del turismo locale. Fino all’11 gennaio, infatti, si susseguiranno importanti manifestazioni a livello storico-artistico, sociale e sportivo, volti alla messa in risalto dell’incredibile e variegata ricchezza storica e geografica di questa regione. Sono previsti concerti, esposizioni, visite guidate e, addirittura, una maratona di 42 chilometri, da correre all’interno di uno scenario davvero unico, tra i palmeti delle oasi e le sabbie del Sahara.

Deserto e cultura, un connubio ben più ricco di quanto si pensi, rappresentano infatti i temi portanti della nuova stagione turistica di quest’area posta ai confini della più grande distesa sabbiosa del mondo, durante la quale avranno luogo, oltre alla suddetta rassegna di Tataouine, altri due importanti (e attesi) appuntamenti: il primo si svolgerà dal 13 al 16 gennaio, e sarà la 49esima edizione del Festival del Sahara, l’incontro annuale fra le varie etnie nomadi che popolano le zone desertiche limitrofe (e non solo), le quali avranno la possibilità, nella città di Douz, “la porta del deserto”, di instaurare un proficuo dialogo multietnico. Tra rituali folcloristici, corse in sella ai dromedari, visite nel locale museo e allestimenti di mercati tradizionali, la manifestazione richiamerà genti anche dalla Libia, dall’Egitto e dal Marocco.

La terza rassegna, invece, si svolgerà dal 17 al 20 gennaio, presso le Oasi di Tozeur, importante città situata in una piana circondata da oltre mille ettari di palmizi. Lo scenario ideale per l’organizzazione del Festival internazionale delle oasi, giunto alla sua 38esima edizione. Una manifestazione tra le più affascinanti del nord Africa, nella quale è possibile avere un assaggio delle tradizioni e delle usanze che caratterizzano i popoli del deserto, tra musica, danze e tante altre forme di espressione artistica.

Certamente, i tre eventi in programma si distinguono, oltre che per la loro caratura storica, anche per l’implicita caratteristica di rappresentare un momento di incontro e di interscambio fra etnie antiche e fortemente tradizionaliste le quali, proprio in virtù di questo, rendono le sabbie del deserto, nella loro mutevolezza, testimoni di storie e culture estremamente affascinanti.

Damiano Mattana

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