Continua a destare sempre più fascino e ammirazione nei cultori della materia l’antica tomba monumentale di Amfipolis nella località di Kastà, nel nord della Grecia, risalente al periodo di Alessandro Magno e scoperta negli anni ’60, ma i cui scavi sono stati ripresi nel 2011. Secondo quanto affermato da alcuni funzionari greci e dal ministro della Cultura ammontano a cinque i resti di esseri umani ritrovati nel tumulo. Le ultime analisi fanno presumere che essi appartengano, tra gli altri, a una donna, un neonato, e una persona che fu cremata. La donna aveva circa 60 anni mentre i resti dei due uomini mostrano un’età compresa tra i 35 e i 45 anni. Sembra invece impossibile determinare il sesso del neonato e della persona le cui spoglie furono bruciate.
Le ricerche degli antropologi puntano a definire l’identità dei resti rinvenuti per poter risolvere il mistero che avvolge l’antico monumento funebre del quale resta ancora da accertare il proprietario. Gli esperti attribuiscono la tomba che, decorata con statue di marmo a forma di sfinge e da un pregiato mosaico, si colloca tra il 325 a. C. e il 300 a.C,a qualche familiare o condottiero legato al Macedone. Ma, come ha spiegato Katerina Peristeri, responsabile della squadra di archeologi che lavora al monumento:”Gli scavi proseguiranno.Continueremo perché lo spazio circostante ci riserva ancora sorprese”.
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