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Saranno trascritti e tradotti i Diari di Pollak

Tra le più autorevoli, e rare, fonti di notizie sulla storia dell'archeologia e del commercio antiquario, i Diari di Ludwig Pollak, nato a Praga nel settembre del 1868, saranno presto trascritti e tradotti. I testi, arrivati in eredità al Museo Barracco (che appartiene al sistema dei musei civici della Sovrintendenza Capitolina) nel corso degli anni Cinquanta per volontà della cognata di Pollak, sua unica parente sopravvissuta allo sterminio nazista (lo studioso fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, dove vi morì nel 1943) devono essere trascritti dal tedesco il più presto possibile. Infatti, i 25 quaderni non versano in un buono stato di conservazione poiché redatti sia ad inchiostro che a matita, in modo a volte difficilmente leggibile, in una scrittura non più in uso dal 1945 e ormai di difficile decifrazione, la scrittura kurrent.

Patto tra Sovrintendenza e Istituto Germanico

Per evitare la perdita di questo prezioso patrimonio, la Sovrintendenza Capitolina e l'Istituto Italiano di studi Germanici hanno siglato una convenzione per aprirsi alla collaborazione di altri partner, italiani e/o stranieri, in grado di sostenere, anche economicamente, l'oneroso progetto di trascrizione, traduzione in inglese ed edizione critica dell'intero corpus. Sulla base della convenzione, l'Istituto (ente di ricerca del Miur che si occupa della conoscenza e dello studio dei Paesi nordici e delle interazioni culturali tra l’Italia e i Paesi germanofoni) ha conferito, tramite un concorso pubblico, un assegno di ricerca per la trascrizione dei primi cinque Diari, nella prospettiva di un’edizione critica congiunta. La Sovrintendenza Capitolina, a sua volta, si farà carico della traduzione in inglese dei Diari trascritti, in vista della loro edizione definitiva in lingua tedesca e inglese. Per la loro trascrizione è stato istituito un apposito gruppo di studiosi fatto di archeologi, germanisti e storici. Saranno loro a curare la corretta edizione integrale del testo e la loro traduzione in lingua inglese, così da consentirne poi la diffusione oltre la cerchia dei germanofoni e degli esperti.

Una vita votata all'archeologia

Oltre ad essere stato il primo direttore onorario del Museo Barracco, Pollak fu un grande protagonista dell'archeologia europea tra XIX e XX secolo. Ebreo praghese formatosi nella Vienna di fine Ottocento, fu sia archeologo sia mercante d'arte. Grande conoscitore di antichità, uno dei maggiori della sua epoca, fu consulente dei più noti collezionisti europei e americani: Carl Jacobsen, industriale proprietario delle birrerie Carlsberg e fondatore della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen; John Pierpont Morgan, il grande banchiere americano; aristocratici russi come il conte Stroganoff; lo stesso Giovanni Barracco; gli agenti del Metropolitan di New York; i Rothschild e un collezionista “anomalo” come Sigmund Freud, con il quale ebbe una breve ma intensa frequentazione a Vienna negli anni della prima guerra mondiale, e molti altri le cui collezioni sono oggi nei maggiori musei del mondo o anche disperse alla morte dei raccoglitori. Come archeologo Pollak è oggi ricordato per aver rinvenuto e riconosciuto il braccio perduto del Laocoonte vaticano, permettendone l'esatta ricomposizione; per aver ricostruito il gruppo di Atena e Marsia di Mirone (l'Atena, già di proprietà del Pollak, è oggi al Liebieghaus di Francoforte); per aver valorizzato la cosiddetta Fanciulla di Anzio, oggi al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.

redazione

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