Era il 1967 e il comandante si trovava in Bolivia. Stava addestrando l’Ejército de Liberaciòn Nacional de Bolivia in un campo acquistato dai comunisti del Paese nella regione di Ñancahuazú. In pochi ancora erano a conoscenza della sua collaborazione nei movimenti socialisti del Paese sudamericano, ma alcune fotografie raggiunsero l’allora presidente René Barrientos Ortuno e si dice che, dopo averle viste, questi espresse il desiderio di vedere la testa del Che piantata su una picca e mostrata nel centro di La Paz. Era marzo, e Ortuno intimò all’esercito di dargli la caccia.
Cinque mesi dopo, l’8 ottobre, nelle foreste attorno al villaggio di La Higuera, i militari boliviani guidati dall’agente della Cia Felix Rodrìguez catturarono il Comandante. Ortuno ordinò la sua esecuzione e ne annunciò al mondo la morte, affermando che il decesso era avvenuto in combattimento. Ma il Che era vivo, si trovava prigioniero nella piccola scuola dove venne giustiziato il giorno successivo.
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