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I musei italiani più amati dagli stranieri nell’indagine di Sociometrica

La rivoluzione digitale, di cui uno dei pilastri sono proprio le recensioni e i commenti su internet delle impressioni di viaggio, permette oggi un’osservazione molto diretta dell’esperienza del viaggio e della visita culturale. La ricerca di Sociometrica Musei Index dal titolo “Cultura e big data” condotta nel 2014 con Mecenate 90, ha analizzato proprio i commenti dei turisti stranieri in Italia sui Social media: 89.520 post in lingua inglese, pubblicati sulle varie piattaforme social da persone che hanno visitato un museo o un sito archeologico nel nostro paese negli ultimi mesi (fino ai primi giorni di dicembre 2014).

Il sentiment degli ospiti che scrivono in inglese, si può supporre in grande maggioranza, americani e inglesi e di altri paesi che hanno l’inglese come lingua madre (ma non solo loro, perché anche in paesi dove l’inglese non è la lingua ufficiale, comunque si sceglie di postare i commenti in questa lingua perché è quella più nota) colloca la Reggia di Venaria Reale di Torino decisamente al primo posto con 90 punti su 100. Al secondo posto è ancora un luogo torinese: il Museo Egizio, che raggiunge 84 punti su 100. Non lontano da questo risultato due musei veneziani: il Guggenheim, museo privato dell’omonima famiglia, con 81 punti e le Gallerie dell’Accademia con 80 punti. Sopra la soglia ideale dei 75 punti su 100 ci sono quattro fra i siti culturali più famosi al mondo: la Galleria degli Uffizi, di Firenze, con 79 punti, la Pinacoteca di Brera, a Milano e gli scavi di Ercolano con lo stesso punteggio, e il Colosseo con 78 punti. Una buona parte dei musei considerati si assesta su valori leggermente sotto la soglia dei 75 punti, con agli ultimi posti di due siti archeologici: Pompei e Villa Adriana a Tivoli.

Nella graduatoria, che potremmo definire della notorietà, o meglio della capacità di suscitare emozioni (anche negative) ci sono due luoghi, che insieme rappresentano il 63,6 % di tutte le citazioni: il Colosseo e l’area di Pompei. Un giudizio su tre (33,9 %) è dedicato al monumento più importante d’Italia, mentre il 29,7 % dei giudizi sono indirizzati verso l’area archeologica campana.

Dall’analisi dei principali concetti negativi emerge come alcuni musei abbiano problemi di natura organizzativa, dovuti ai tempi d’attesa e all’affollamento e coinvolgono buona parte dei luoghi considerati; ci sono anche motivazioni d’ordine organizzativo quando ci si riferisce a problemi o difficoltà incontrate nella vista, in questo caso però sono compresi anche problemi esterni al museo o all’area archeologica. C’è poi una critica dovuta al prezzo d’ingresso giudicato quasi sempre eccessivo, soprattutto perché non ci sono ingressi ridotti per le famiglie, tipologia prevalente di visitatori soprattutto nei siti archeologici.

Sara Sbaffi

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