Nel 1969 Jannis Kounellis sorprendeva l’Italia con la sua esposizione che avrebbe inaugurato gli spazi della Galleria Attico a Roma. Dodici cavalli vivi, in carne ed ossa, venivano trasformati in opere d’arte. Si tratta di un progetto rivoluzionario, allora concettualmente dirompente e che oggi assume nuove caratteristiche nel contesto della mostra americana.
Gavin Brown, il mercante che presto aprirà uno spazio anche a Trastevere, ha voluto presentare proprio quest’installazione in occasione dell’addio alla storica sede della sua galleria nel West Village di New York prima dell’annunciato trasferimento ad Harlem, e per l’occasione si sono scatenate le proteste degli animalisti.
Per gli appassionati d’arte però si tratta di un vero e proprio regalo, perché dietro quello che potrebbe sembrare una semplice esposizione di creature maestose, si nasconde la forte suggestione secondo cui la vita sia la più nobile delle opere d’arte da contemplare.
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