Si era in attesa di conferme e queste sono arrivate anche se, probabilmente, non hanno portato agli esiti sperati: la statua gigante rinvenuta solo pochi giorni fa ad al-Matariya, alla periferia del Cairo (non lontano dalla città di Heliopolis), le cui fattezze erano state inizialmente attribuite a Ramses II, dovrebbero in realtà rappresentare un altro faraone, posteriore (parecchio), meno famoso (decisamente) ma, archeologicamente parlando, comunque interessante: Psammetico I, ritenuto il fondatore della XXVI dinastia regnante sull’Alto e Basso Egitto (gli storici attribuiscono a lui la riunificazione del regno, dopo un periodo di forte instabilità), sovrano dal 664 fino al 610 a.C. Tanto per specificare, Ramses appartiene alla XIX dinastia e regnò dal 1279 al 1212 a.C.
Intendiamoci: il valore della scoperta non viene in nessun modo sminuito. Sicuramente, qualora avesse raffigurato il faraone “biblico”, il prestigio del ritrovamento sarebbe stato maggiore, legandosi in gran parte alla carica identificativa racchiusa nel nome stesso del più famoso sovrano d’Egitto anche se, fin da subito, era stata specificata la necessità di svolgere ulteriori indagini prima di attribuire al volto (non intero) del colosso, di 8 metri di altezza, i tratti somatici del figlio di Seti I. La notizia dell’errata attribuzione è stata diffusa dal ministro delle Antichità egiziane, Khaled El Anany, nel corso di una conferenza stampa indetta al Cairo, dove la statua dovrebbe comunque essere esposta, all’ingresso del futuro Grand egyptian museum (l’apertura del quale è prevista per il 2018): “Quando abbiamo scoperto la statua, il suo posto, di fronte a un tempio di Ramses II, e le sue dimensioni ci hanno portato immediatamente a pensare che fosse lui o una statua riusata da Ramsete II ma appartenente a un re precedente, forse della XII dinastia… Ma quando è stata sollevata la testa abbiamo cominciato a trovare alcuni elementi che sono caratteristici di altri periodi: specialmente la forma del capo, l’occhio destro, la faccia allungata e alcuni elementi del corpo”.
Al momento i resti del gigante di quarzite, dopo quello che è proprio il caso di definire uno spostamento “monumentale, si trovano nei giardini dirimpettai al Museo Egizio del Cairo, dove resteranno in attesa della futura collocazione. Nel frattempo, proseguono le analisi per stabilire la sua esatta datazione e per cercare di definire una volta per tutte le sue “generalità”: “Non confermiamo al cento per cento che la statua appartenga a Psammetico I – ha precisato il ministro -, ma speriamo di trovare altri frammenti e identificare con certezza il proprietario della statua nei prossimi giorni, settimane, mesi”. A ogni modo, Ramses o Psammetico, alla straordinaria collezione di reperti egiziani si aggiunge un tassello di peso Anzi, probabilmente il più importante degli ultimi anni.
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