L'Università di Bologna è al primo posto nella classifica Censis delle Università italiane edizione 2019/2020, stilata in base a strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio, livello di internazionalizzazione, occupabilità e comunicazione. A seguire, Padove, Firenze, La Sapienza di Roma, Perugia, Trento, Camerino a seconda della grandezza dell'ateneo. Tra i politecnici svettano Milano e Torino e per le università non statali la Bocconi di Milano per quelle statali.
Cresce inoltre il numero delle immatricolazioni per il quarto anno consecutivo. Nell'anno accademico 2017-2018 si è registrato un aumento delle immatricolazioni del +1,3% rispetto all'anno accademico precedente, riporta il Centro Studi Investimenti Sociali. L'istruzione universitaria è stata scelta dal 47% dei 19enni. Sono i gruppi disciplinari economico e ingegneria industriale e dell’informazione ad assorbire le quote più alte di immatricolati (rispettivamente, il 15,5% e il 12,5%). La distribuzione delle immatricolazioni non è però omogenea sul territorio nazionale. Sono aumentati gli immatricolati negli atenei del Nord (Nord-Ovest +3,2% e Nord-Est +4,1%), mentre sono diminuiti quelli degli atenei del Centro (-1,2%) e del Sud (-0,1%). La flessione negli atenei del Mezzogiorno si inquadra all’interno di un fenomeno tradizionale: la elevata percentuale di studenti meridionali in mobilità extra-regionale. Nell’ultimo anno più del 23% è andato a studiare in una regione diversa da quella di residenza, a fronte dell’8,5% dei colleghi settentrionali e del 10,8% di quelli residenti nelle regioni centrali.
Tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) mantiene la prima posizione in graduatoria l’Università di Bologna, con un punteggio complessivo pari a 90,8. Segue, come l’anno scorso, l’Università di Padova (88,7). Al terzo posto l’Università di Firenze (86,3), che, pur incrementando di 3 punti l’indicatore relativo alla dotazione di strutture per gli studenti, scende di una posizione. La Sapienza di Roma è stabile al quarto posto (84,3), inseguita dall’Università di Torino (83,0), che sale dal settimo al quinto posto e supera Pisa (82,5), che retrocede al sesto. Ultima tra i mega atenei statali è l’Università di Napoli Federico II. L’Università di Bari è terzultima e sostituisce la Statale di Milano, che guadagna una posizione. L’Università di Perugia è ancora al vertice della classifica dei grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), con un punteggio complessivo pari a 91,2. Tiene la seconda posizione l’Università della Calabria (90,2), che vede aumentare di 4 e 3 punti rispettivamente gli indicatori relativi alle strutture per gli studenti e all’internazionalizzazione. Mantengono la terza e la quarta posizione le Università di Parma e di Pavia (rispettivamente, 89,7 e 88,0 punti). Al quinto posto si afferma l’Università di Modena e Reggio Emilia (87,3). Chiudono la classifica, con il punteggio ex aequo di 75,5, le Università della Campania e di Chieti e Pescara. È l’Università di Trento a guidare la classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), con un punteggio complessivo pari a 97,0. Chiude il ranking l’Università di Napoli L’Orientale. Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) primeggia anche quest’anno l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 93,0. In ultima posizione l’Università del Molise.
Tra i grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti) in prima posizione c’è anche quest’anno l’Università Bocconi (96,8), seguita dall’Università Cattolica (87,4). Tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) la Lumsa si colloca in prima posizione (90,0), seguita con un distacco minimo dalla Luiss (89,8), mentre lo Iulm è al terzo posto (83,0). Tra i piccoli (fino a 5.000 iscritti) la Libera Università di Bolzano continua a occupare il vertice della classifica (con un punteggio complessivo pari a 102,4), seguita dalla Liuc Università Cattaneo (91,0) e dall’Università Roma Europea (83,6), che passa dalla ottava posizione dello scorso anno alla terza. Chiude la graduatoria l’Università Lum Jean Monnet, preceduta dall’Università della Valle d’Aosta. Tra i politecnici, al primo posto il Politecnico di Milano (con un punteggio complessivo pari a 95,8), al secondo il Politecnico di Torino (91,5), che fa retrocedere in terza posizione lo Iuav di Venezia, seguito dal Politecnico di Bari, che chiude la classifica.
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