Dalla sua penna sono nati alcuni dei personaggi più amati della storia del fumetto. Ed è a lui che si deve l'ascesa vibrante della Marvel Comics, della quale è stato presidente, direttore editoriale e anche sceneggiatore. Stan Lee, nome d'arte di Stanley Martin Lieber, la storia del fumetto l'ha cambiata eccome, dando vita a protagonisti destinati a segnare un'epoca e non da un punto di vista editoriale ma con veri e propri franchising diventati fra i più emblematici nella storia del genere. Il grande sceneggiatore, “papà” di Spiderman, Iron-man, di X-Man, degli Avengers, di Hulk, Thor e via discorrendo, è scomparso a Los Angeles all'età di 95 anni, dopo aver rivoluzionato il format dei fumetti dedicati ai supereroi, elaborando personaggi dalle mille sfaccettature, complessi e incredibilmente realistici nella loro normalità.
Dall'adolescenza complicata di Peter Parker alle beghe del milionario di Tony Stark, passando per le celate paure per il nucleare convogliate nel personaggio di Bruce Banner (e quindi di Hulk) e la rievocazione della mitologia norrena con Thor e il suo martello: tutto questo è nato dalla mente e dalla penna di Stan Lee e dei suoi compagni d'avventura, da Larry Lieber (per i testi) a Jack Kirby (per i disegni). Da lì, dalla sua creatività e dal suo management, è partita la rincorsa della Marvel al pantheon dell'industria comics che, dopo aver fatto manbassa nel mondo del fumetto dagli anni 60 in avanti, ha conquistato progressivamente il mondo del cinema, portando il franchise degli Avengers a stabilire picchi d'incassi a livelli elevatissimi.
Nato a New York nel 1922, Stan Lee inizia la sua rivoluzione nella Marvel nel 1961, quando decise di inserire il personaggio già esistente di Capitan America come comprimario nella serie degli Avengers. Da lì, in coppia con la matita di Jack Kirby (ma anche di altri straordinari collaboratori), sarà solo un crescendo: nascono l'Uomo Ragno (che già da solo diventa un mito) e poi, in successione, Hulk, Thor, Iron Man, Daredevil… Personaggi incredibili, capaci di convogliare in una solo figura le problematiche (e che problematiche) dell'uomo moderno e le abilità straordinarie conferite ai supereroi. Tutti o quasi per caso, come Spiderman, che però diventa quello che è per un insegnamento tanto semplice quanto grande: “Da un grande potere – ripeteva lo zio Ben – derivano grandi responsabilità”. E questo lo sapeva anche Stan, il cui potere più grande era la fantasia.
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